Come sopravvivere ad una scossa elettrica mortale – Ecco alcuni consigli utili
Quando un essere vivente (nel nostro caso l’essere umano) tocca i due poli di un generatore elettrico, esso viene colpito da una scossa elettrica, o contatto elettrico. Essa non è sempre mortale ma ad aumentare i fattori di rischio sono le seguenti variabili:
- Resistenza ohmica dell’uomo;
- Tensione della scarica;
- Corrente che attraversa l’essere vivente;
- Durata della scarica;
- Tipologia della tensione (continua o alternata);
- Stato di salute dell’individuo.
L’uomo, durante una scossa elettrica, è parte integrante di un circuito elettrico chiuso e ne costituisce il carico. Pertanto valgono le stesse regole dettate dalla legge di Ohm. Più l’uomo è bagnato (quindi conduttivo) più corrente passa.
L’elemento dannoso non è tanto la tensione elettrica (che può essere anche molto alta) bensì il valore della corrente (ampere) che attraversa il corpo.
Valori superiori a 70 milliAmpere causano certamente il decesso.
Gli effetti dell’alta tensione possono causare scottature, elettrolisi dei fluidi del corpo, fibrillazione, spasmi, arresto respiratorio o arresto cardiaco. Pertanto la prima regola da seguire, quando di lavora con attrezzature elettriche, è quella di essere il più “isolanti” possibili, al fine di far circolare meno corrente possibile.
Ciò si realizza indossando guanti isolanti ed essere il più asciutti possibile.
A volte la persona, vittima della scossa elettrica, è esanime e sembra priva di vita. Spesso non è così e nella maggior parte dei casi è sufficiente praticare un massaggio cardiaco, una rianimazione artificiale o la respirazione bocca a bocca per farla riprendere.
In ogni caso è sempre bene cercare, se possibile, di staccare immediatamente il flusso della corrente disattivando l’interruttore elettrico.
Si deve cercare, inoltre, di interrompere il contatto elettrico “allontanando” la persona colpita dalla fonte, con un corpo isolante, come un bastone di legno o di plastica ma mai bacchette metalliche, che peggiorerebbero la situazione estendendo la scossa anche ai soccorritori.
In ogni caso non bisogna mai prendere direttamente la vittima con le braccia o le mani nude poiché si produrrebbe una “estensione” del circuito elettrico con effetti ancor più gravi.
Le persone che soccorrono e aiutano devono assicurarsi di essere perfettamente asciutte ed isolate dal pavimento, collocandosi sopra oggetti “non conduttivi” come pedane di legno asciutto, gomma e plastica. Questo favorisce di molto le operazioni di salvataggio.
Si può anche cercare di staccare o allontanare la persona dalla linea elettrica colpendolo (senza fare danni e nel punto in cui c’è il contatto) o facendo forza utilizzando un oggetto isolante come una tavola di legno o un palo o un asta di plastica.
Terminate le operazioni di soccorso è consigliabile chiamare l’ambulanza e vigili del fuoco che, con la giusta preparazione ed alta professionalità, sapranno sicuramente donare il loro prezioso contributo.
La regola comunque più importante è sempre quella della prevenzione: non toccare mai fili sospetti o pali collocati in posti sconosciuti. Del resto, si sa, il miglior elettricista non è quello che sa dove mettere le mani ma sa dove “non” metterle.
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